Tappa 22: Viterbo-Vetralla (fraz. Curà) (21,045km]

La giornata di oggi inizia con la condivisione della preghiera con i fratelli cappuccini di Viterbo: le Lodi e poi la s. Messa che il Guardiano (p. Giancarlo anche lui molto gentile e accogliente) mi chiede di presiedere.
Terminata la celebrazione faccio colazione con i postnovizi e poi mi preparo e parto. Sono circa le 8 ed esco da una Viterbo in pieno risveglio, anche abbastanza velocemente. Dopo 20 minuti di cammino mi ritrovo in una strada (strada Signorino) che in pratica è scavata tra due pareti di tufo: sembra la via per entrare in una caverna. A vederla sembra una di quei dolci morbidi dentro il quale si è passati un dito.
Ad un certo punto in mezzo a queste pareti una nicchia dedicata a s. Antonio abate contribuisce a rendere meno angusta questa strada.
La Via, lasciato questo tratto, si avvicina al raccordo autostradale per Civitavecchia che si costeggia per un bel tratto fino a passargli sotto e continuare per un sentiero tranquillo.
Qui incontro una pellegrina che ha sbagliato strada e per fortuna non la fa sbagliare anche a me: in effetti c'era un segnale ingannevole.
Superato questo punto inizia un sentiero abbastanza in salita che porta a vedere Vetralla dall'alto. Il sentiero è tra gli ulivi e alla cima della salita trovo un gregge con pecore e agnellini e un cane che abbaia, abbaia, ma pare più pauroso di me.
Supero di nuovo una strada trafficata e incontro altri 2 pellegrini inglesi che mi vengono incontro e penso: ho sbagliato di nuovo strada...invece no: loro fanno la Via a rovescio, da Roma fino a Massa. Sono di York e scambio con loro 2 chiacchiere poi si riparte.
Di nuovo la strada scende e ad un certo punto incontro un "fratello asino" a cui piace molto essere fotografato.
Di lì a poco giungo a Vetralla e vado nella piazza centrale. Visito la chiesa (con l'immancabile statua di s. Rita), al comune faccio timbrare la credenziale e mi avvio verso il luogo dove dormirò stanotte.
Inizialmente avevo pensato nell'ostello della parrocchia san Francesco, ma poi mi accorgo dalla guida che circa 2 km dopo c'è un monastero di benedettine in cui accolgono i pellegrini e quindi telefono e mi possono ospitare. Oggi ho camminato meno di ieri e quindi posso fare anche 2 km in più: saranno 2 km in meno domani...
Devo aspettare le 16 e sono solo le 12... Mi fermo quindi con calma a Vetralla e vado al supermercato per prendere qualcosa da mangiare e poi mi fermo su una panchina a consumare il pasto: 2 tramezzini e yogurt da bere.
Verso le 14 mi dirigo verso il monastero e per arrivarvi vi è una bella salitina. All'arrivo mi sistemo su una panchina sotto il portico davanti la chiesa e ad un certo punto, chiamata da una signora appena arrivata, esce una suora che mi fa entrare e mi da una bella camera per potermi sistemare. Anche in questo monastero vi è una casa per accoglienza gruppi (è una carattteristica dei benedettini/e) e oggi c'è anche un gruppetto di ragazzi per un incontro che ... non sanno proprio bene il concetto del silenzio.
Insieme sono arrivate anche le 3 pellegrine che incontro da un po' di giorni: una tedesca e 2 americane.
Alle 17.30 c'è il rosario e poi i vespri.  Poco prima del rosario parlando con una suora mi dice che quello era un convento di Cappuccini e che loro lo hanno rilevato nel 1972. In effetti ancora alcuni simboli francescani nella chiesa sono visibili. (e poi siamo in via Cappuccini...insomma in'altra notte a...casa). Alle 19.30 le monache danno la cena a tutti i pellegrini presenti.
Abbiamo festeggiato la pellegrina americana, Erika, che compiva 65 anni. Le suore cucinano proprio bene e abbondante.
Dopo cena... una preghiera e poi quasi subito a nanna.


































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