Tappa 26: La Storta-Piazza san Pietro (18.720km)

Oggi siamo all'ultima (o penultima) tappa di questo pellegrinaggio tracciato dal pellegrino Sinergico. La sveglia è presto e dopo la celebrazione della s. Messa e le Lodi, alle 7.40 parto dal convento delle Sorelle e mi incammino sulla Cassia. Oggi, dopo la pioggia di ieri si prospetta bel tempo. Dopo poco mi fermo per la colazione e poi mi incammimo nuovamente e so, ahimè, che quasi tutto il percorso sarà sulla stada.
In effetti c'è molto caos sulla Cassia e a volte a piedi si va più forte che in macchina... perché c' una lunga fila.
Durante il tragitto si sentono suoni di "ordinaria umanità" tra cui clacson sonanti e imprecazioni in romanesco perché uno sorpassa o avanza in seconda fila.
Spesso ci sono dei cassonetti della spazzatura che (come potete vedere dalle foto) sono proprio pieni e c'è di tutto accanto.
Dove posso sto sul marciapiede (se c'è) ma ad un certo punto ne incontro uno che è talmente sconnesso che sembra progettato e costruito da Gaudí...
All'incontro della Cassia con via Trionfale io prendo per quest'ultima e subito c'è una strada senza marciapiede un po' pericolosa, poi la situazione migliora. Passo vicino alla stazione di Ottavia, poi di san Filippo Neri e infine di Monte Mario ma durante il tragitto trovo una 500 "porcheggiata" proprio sulla Via (vedi foto) e dei gialli segni di orme di scarpone a segnalare il tragitto.
Passo davanti alla Università del Sacro cuore (Medicina del Policlinico Gemelli). Arrivo poi nel cuore del quartiere di Monte Mario e casualmente noto di essere in Via Fani, tristememte famosa per l'agguato e il rapimento di Aldo Moro con l'uccisione della sua scorta (1978).
Percorso il quartiere la Via si immette nella riserva naturale di Monte Mario: finalmente un po' di natura. Bei sentieri (anche se con qualche cane libero...). Bella vista sulla città...e finalmente: vedo la "santità der Cuppolone" come cantava Venditti.
Inizia quindi una stradina interna al parco lastricata di sanpietroni, sui quali non è così facile camminare... E saranno circa 2 km prima di uscire dalla riserva e trovarsi su un lungo rettilineo (via Beato Angelico) e nel quale è necessario fare slalom tra le persone e le auto. Questa è la via che mi porta fino in Piazza San Pietro. Prima di arribare alla meta noto un mosaico, una immagine della Beata Vergine delle Grazie proveniente da Gerusalemme e fissata su muro, che ovviamente ringrazio della "grazia" ricevuta.
 Arrivo alle 11.40. E ringrazio il Signore di questo pellegrinaggio: non è stata "un'impresa" non so stato "bravo", è stato un dono del Signore chi ha dato salute e 25 giorni di sole (e del mio provinciale che mi ha dato l'obbedienza di poterlo fare).
La piazza, nonostante sia lunedì, è piena di gente e subito mi porto al Centro San Lorenzo (lì vicino) per ritirare il Testimonium, l'attestato dell'avvenuto cammino sulla Via Francigena.
Dopo di che, mi concedo un piatto di pasta e attendo i pellegrini con cui abbiamo condiviso molte delle ultime tappe, per poterci salutare in Piazza San Pietro.
Alle 14.30 circa arrivano gli altri pellegrini e dopo le foto di rito andiamo brindare insieme per il termine del pellegrinaggio.
Salutati loro in metropolitana raggiungo Piazza Vittorio Emanuele (vicino alla Stazione) dove si trova il convento di cappuccini dove dormirò in queste 2 notti. Vespri con i frati e cena con loro.
Dopo un po' di fraternità, a letto presto, perché domani ho progettato un'altra tappa del pellegrinaggio.
Ma prima una preghiera per tutti nella cappella del convento dei Frati cappuccini di via Cairoli a Roma













































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