Tappa 25: Campagnano di Roma-La Storta (21,208km)
L'andare a letto alle 9 (più o meno) di sera comporta una levata presto al mattino e quindi verso le 6 sono già operativo.
Fuori tutto tace tranne un cagnolino che abbaia. Mi preparo (anche la colazione è all'ostello self service) e poi metto il naso fuori: uno scroscio di acqua. Piove. Decido di aspettare 10 minuti e la pioggia finisce e quindi in marcia. Sono le 7.45.
Attraverso tutto Campagnano e inizio a salire verso la collina...quando riprende a piovere. Subito pantaloni impermeabili e poncho e si va.
Non dura molto, mentre la strada continua a salire si passa anche per un boschetto e poi si arriva in cima alla salita e da un po' si trovano le indicazioni per ul santuario della Vergine del Sorbo...ma non arriva mai.
In cima alla salita noto una croce di legno con sotto il numero 2 e penso sia una Via Crucis che porta al Santuario..vedremo.
Intantovla strada scende molto ripidamenre mentre il sole tenta un timido affaccio tra le nuvole.
Arrivati sul piano le croci continuano ad esserci ma a giudicare dalla frequenza, il santuario non deve essere così vicino.
In effetti dopo diversi km. arrivo al Santuario, ma sono le 9 circa e c'è la messa e quindi non riesco a visitarlo...do solo una sbirciata all'immagine. Scoprirò poi che il Sorbo è un torrente.
Subito la strada scende di nuovo e vedo in gran via vai di auto: chissà perché. Arrivato in fondo capisco perché: si entra in una zona base di partenza per passeggiate nel parco del Vejo e ci sono molte persone che si accingono a passeggiare. Uscito sa questa prateria con diversi cavalli allo stato brado, inizia un salitone verso Formello nel quale incontro un gruppo di scout lupetti e delle pietre con i numeri che fanno la via Crucis verso il santuario nel verso opposto. Cammina e cammina (non senza fatica) arrivo a Formello.
All'inizio del paese vi è la possibilità di una variante al percorso, senza passare dal centro e decido di percorrerla: si chiama variante Cimina. Una bella strada quasi tutta in discesa costellata di nuove case in costruizione e di ville (con relativi cani) niente male.
Qui improvvisamente inizia di nuovo a piovere e abbastanza forte: per fortuna sotto in albero trovo riparo per vestire di nuovo le cose impermeabili.
Anche qui la pioggia non dura molto (anche se intensa) quindi dopo un po' siamo di nuovo all'asciutto (per modo di dire). Anche oggi vedo diversi greggi di pecore e prati per il loro pascolo che sono veramente belli...poi ad un certo punto di nuovo la Cassia (a 4 corsie) che attraverso sotto per trovarmi di fronte a Jumping happy dogs un centro per addestramento di cani, che sono presenti, ma dietro la rete.
La strada sale in po' per raggiungere diverse belle case e incontro alcuni simpatici e piccoli cagnolini liberi che vogliono giocare. Siamo nella zona dell'Olgiata.
Sto per arrivare a Isola Farnese, ma prima attraverso un bel tratto vicino al Santuario della Vergine del Portonaccio, che poi scende repentina dove si trova una bellissima cascata sul torrente Vacchetta. Qui incontro ancora scout.
La stada poi sale verso Isola Farnese e sono quasi arrivato in cima che inizia a piovere di nuovo e mi rifugio sotto l'ombrellone di un ristorante. Vorrei mangiare qualcosa ma la cucina apre dopo 40 minuti. Controllo e vedo che all'arrivo manca poco più di un km e quindi riparto e smette subito di piovere.
Arrivo a La Storta a mezzogiorno. Mi fermo a mangiare qualcosa di veloce e alle 12.45 sono all'istituto delle Suore delle Poverelle dove accolgono i pellegrini.
Mi sistemo e poi un riposino...ampio.
Alle 16 esco. La Storta non offre molto da vedere per cui mi dirigo verso la Chiesa più importante che poi è la Cattedrale della diocesi di Porto Santa Rufina che è una diocesi cosidetta suburbicaria di Roma.
Prima passo in una via e vedo un barbiere indiano aperto (la domenica e poi era pieno....) e decido di dare un taglio ai capelli. È stata una esperienza di multietnica umanità: vi erano nel negozio almeno 5/6 nazionalità presenti e il discorso è spaziato dalla politica all'economia, dalle tasse agli immigrati... Un lezione di vita su cosa gli (alcuni) stranieri pensano dell'Italia.
Alle 17 sono alla chiesa ma è chiusa e attendo l'apertura. Alle 17.30 arriva il sacerdote a cui chiedo di concelebrare. La chiesa apre entro un po' a pregare. Poi c'è il rosario e concelebro alla messa.
Alle 19.30 vado nel ristorante più vicino per la cena: sono fortunato. Si mangia bene è il The King dell'arrosticino. A base di specialità abruzzesi di agnello. Cena sobria se no non si dorme (anche se ho mangiato la salsiccia di fegato che non sapevo nemmeno esistesse).
Finita la cena torno dalle suore (loro non fanno servizio pasti) e poi a nanna. Domani ultima tappa. Ma prima un'Ave Maria per tutti voi.
Fuori tutto tace tranne un cagnolino che abbaia. Mi preparo (anche la colazione è all'ostello self service) e poi metto il naso fuori: uno scroscio di acqua. Piove. Decido di aspettare 10 minuti e la pioggia finisce e quindi in marcia. Sono le 7.45.
Attraverso tutto Campagnano e inizio a salire verso la collina...quando riprende a piovere. Subito pantaloni impermeabili e poncho e si va.
Non dura molto, mentre la strada continua a salire si passa anche per un boschetto e poi si arriva in cima alla salita e da un po' si trovano le indicazioni per ul santuario della Vergine del Sorbo...ma non arriva mai.
In cima alla salita noto una croce di legno con sotto il numero 2 e penso sia una Via Crucis che porta al Santuario..vedremo.
Intantovla strada scende molto ripidamenre mentre il sole tenta un timido affaccio tra le nuvole.
Arrivati sul piano le croci continuano ad esserci ma a giudicare dalla frequenza, il santuario non deve essere così vicino.
In effetti dopo diversi km. arrivo al Santuario, ma sono le 9 circa e c'è la messa e quindi non riesco a visitarlo...do solo una sbirciata all'immagine. Scoprirò poi che il Sorbo è un torrente.
Subito la strada scende di nuovo e vedo in gran via vai di auto: chissà perché. Arrivato in fondo capisco perché: si entra in una zona base di partenza per passeggiate nel parco del Vejo e ci sono molte persone che si accingono a passeggiare. Uscito sa questa prateria con diversi cavalli allo stato brado, inizia un salitone verso Formello nel quale incontro un gruppo di scout lupetti e delle pietre con i numeri che fanno la via Crucis verso il santuario nel verso opposto. Cammina e cammina (non senza fatica) arrivo a Formello.
All'inizio del paese vi è la possibilità di una variante al percorso, senza passare dal centro e decido di percorrerla: si chiama variante Cimina. Una bella strada quasi tutta in discesa costellata di nuove case in costruizione e di ville (con relativi cani) niente male.
Qui improvvisamente inizia di nuovo a piovere e abbastanza forte: per fortuna sotto in albero trovo riparo per vestire di nuovo le cose impermeabili.
Anche qui la pioggia non dura molto (anche se intensa) quindi dopo un po' siamo di nuovo all'asciutto (per modo di dire). Anche oggi vedo diversi greggi di pecore e prati per il loro pascolo che sono veramente belli...poi ad un certo punto di nuovo la Cassia (a 4 corsie) che attraverso sotto per trovarmi di fronte a Jumping happy dogs un centro per addestramento di cani, che sono presenti, ma dietro la rete.
La strada sale in po' per raggiungere diverse belle case e incontro alcuni simpatici e piccoli cagnolini liberi che vogliono giocare. Siamo nella zona dell'Olgiata.
Sto per arrivare a Isola Farnese, ma prima attraverso un bel tratto vicino al Santuario della Vergine del Portonaccio, che poi scende repentina dove si trova una bellissima cascata sul torrente Vacchetta. Qui incontro ancora scout.
La stada poi sale verso Isola Farnese e sono quasi arrivato in cima che inizia a piovere di nuovo e mi rifugio sotto l'ombrellone di un ristorante. Vorrei mangiare qualcosa ma la cucina apre dopo 40 minuti. Controllo e vedo che all'arrivo manca poco più di un km e quindi riparto e smette subito di piovere.
Arrivo a La Storta a mezzogiorno. Mi fermo a mangiare qualcosa di veloce e alle 12.45 sono all'istituto delle Suore delle Poverelle dove accolgono i pellegrini.
Mi sistemo e poi un riposino...ampio.
Alle 16 esco. La Storta non offre molto da vedere per cui mi dirigo verso la Chiesa più importante che poi è la Cattedrale della diocesi di Porto Santa Rufina che è una diocesi cosidetta suburbicaria di Roma.
Prima passo in una via e vedo un barbiere indiano aperto (la domenica e poi era pieno....) e decido di dare un taglio ai capelli. È stata una esperienza di multietnica umanità: vi erano nel negozio almeno 5/6 nazionalità presenti e il discorso è spaziato dalla politica all'economia, dalle tasse agli immigrati... Un lezione di vita su cosa gli (alcuni) stranieri pensano dell'Italia.
Alle 17 sono alla chiesa ma è chiusa e attendo l'apertura. Alle 17.30 arriva il sacerdote a cui chiedo di concelebrare. La chiesa apre entro un po' a pregare. Poi c'è il rosario e concelebro alla messa.
Alle 19.30 vado nel ristorante più vicino per la cena: sono fortunato. Si mangia bene è il The King dell'arrosticino. A base di specialità abruzzesi di agnello. Cena sobria se no non si dorme (anche se ho mangiato la salsiccia di fegato che non sapevo nemmeno esistesse).
Finita la cena torno dalle suore (loro non fanno servizio pasti) e poi a nanna. Domani ultima tappa. Ma prima un'Ave Maria per tutti voi.
Grazie!
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