Tappa speciale: Giro delle Sette Chiese (20.835km)

Ieri ho concluso il pellegrinaggio sulla Via Francigena e oggi, ho approfittato della giornata per fare un pellegrinaggio che quando studiavo a Roma (negli anni 90) avrei voluto fare ma non vi ero mai riuscito.
Il pellegrinaggio o Giro delle Sette chiese.

Il Giro delle Sette Chiese è un pellegrinaggio a piedi praticato già precedentemente ma formalizzato e rivitalizzato da san Filippo Neri.
Nella sua forma originaria esso consiste in un percorso di 20 km circa che tocca le principali chiese di Roma all'epoca in cui visse il santo, le prime quattro sono le Basiliche Papali Maggiori:
Nel tragitto si trova anche la chiesa di s. Maria in Vallicella luogo dove abitava san Filippo e Neri e dove ora si trova il suo corpo. (Notizie prese dal web)

Questa mattina quindi dopo le Lodi e la s. Messa con i frati ho iniziato il giro dele Sette Chiese dalla Basilica di San Paolo fuori le mura (dove si conservano le reliquie di san Paolo e le sue catene), ho poi proseguito nel quartiere delle Garbatella, facendo tutta Via delle Sette Chiese (c'è il palazzo della Regione Lazio), fino alla basilica di san Sebastiano sull'Appia antica, dove nei paraggi si trovano anche le varie catacombe di Roma (san Sebastiano, Domitilla e san Callisto). A san Sebastiano vi è il corpo del santo (quello ucciso con tutte le frecce).
Dopo aver percorso un tratto dell'Appia antica (un po' pericoloso...) ho incontrato la chiesa del Quo Vadis (l'episodio dell'incontro di Pietro con Gesù risorto che dice dell'apostolo che stava andando via da Roma: dove vai? E Pietro rimarrà dando la sua vita per il Vangelo). Nella stessa chiesa vi è la pietra su cui sarebbero impressi i piedi di san Pietro.
Il tragitto (sempre su strada) mi porta a San Giovanni in Laterano (san Giovanni è il Battista) e subito dopo a Santa Croce in Gerusalemme, dove si conservano le reliquie della croce di Gesù che non ho potuto visitare perché c'era una s. Messa.
Partito da lì mi sono trovano nel pieno di un set cinematografico di un film con Sabrina Ferilli, e i vigilantes mi hanno fatto prendere un'altra strada verso il cimitero monumentale del Verano.
Il Giro passa proprio all'interno del cimitero e dopo averne percorso una parte prendo una stradina interna pensando di arrivare alla basilica: la strada era sbagliata e sono dovuto tornare indietro (di poco), però casualmente ho trovato la tomba dei Frati Cappuccini.
Arrivato davanti alla Basilica entro per pregare: la chiesa è bellissima e vi sono conservate le reliquie di san Lorenzo Martire.
Nel portico antistante è sepolto Alcide De Gasperi.
Riparto per continuare il Giro, ma è passato mezzogiorno e quindi mi fermo per mangiare qualcosa e per riposare un po' anche perché nella successiva Basilica la Sacrestia (per avere il timbro sulla credenziale) apre solo alle 15.
Alle 15.10 sono a Santa Maria Maggiore (non lontano dalla stazione Termini) dove si venera l"immagine della Bergine Maria detta Salus Populi Romani.
Una visita e una preghiera e poi mi incammino verso la Basilica di San Pietro.
Qui il Giro può variare: io tocco una strada che mi fa arrivare a Via dei Fori imperiali, dove da lontano vedo il Colosseo, passo di fianco al Foro Romano e all'altare della patria (in piazza Venezia) e poi prendo Corso Vittorio Emanuele.
In questa via ho tempi di visitare la chiesa di sant'Andrea della Valle e s. Maria in Vallicella, per pregare sulla tomba di san Filippo Neri.
Manca poco all'arrivo: passo il Tevere su Ponte sant'Angelo, di fronte a Castel sant'Angelo e poi facendo via della Conciliazione sono a San Pietro.
Per entrare in Basilica vi sono circa 20 minuti di fila (nemmeno tanti...): la Basilica, come tutta la città e pienissima di turisti.
Non si può pregare all'interno della chiesa se non dire il Credo, affermare davanti alla Tomba di san Pietro la fede in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, nella Chiesa e nella risurrezione dai morti.
Mi dirigo poi in sacrestia per completare la serie dei timbri del Giro delle Sette Chiese, con il timbro della Sacrarum ss. Basilicae Vaticanae.
Ecco: la tappa speciale è terminata. Festeggio con un bel gelato.
E ringrazio il Signore per questo ultimo dono, di aver potuto fare il "Giro", che sento nel significato di essere confermato nella fede dalla sua fedeltà e misericordia.
Il cammino, ovviamente, continua nella vita. Le "vesciche" non sono solo quelle dei piedi ma ce ne sono anche di interiori. Quelle ci pensa il Signore a curarle e a disinfettarle con il suo Amore.
Il Signore ci benedica e ci custodisca. E noi permettiamogli di farlo.













































































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